Era una bella giornata primaverile, avevo da poco preso la mia nuova spider rossa. Cappotta abbassata, vento tra i capelli. Davanti a me solo una sottile striscia di asfalto, intorno a me le verdi campagne senesi, sopra di me un azzurro cielo privo di nuvole con un sole splendente. Nessun uomo all’orizzonte né case, né palazzi, né cemento.
Sfrecciavo su quelle stradine deserte fino a quando non ho sentito un rumore provenire dal cofano,. La mia nuova spider ha iniziato a singhiozzare fino a fermarsi.
-Cazzo!-
Non c’è anima viva. Solo verde, insetti, una puzza di merda di vacca e 2 cavalli.
Un cavallo bianco nel campo vicino alla strada ed uno nero sulla collina.
Scendo dalla macchina ed apro il cofano.
-ma quanta roba c’è qui dentro!- Esclamai a voce alta.
-Non ci capisco una mazza di motori- aggiunsi.
Il cell era scarico, ed il mio umore nero.
Ad un tratto sentii una voce:
-il negativo della batteria è lento- questo sembrava dire la voce.
Mi guardai intorno attentamente, ma non vedevo nessuno.
Pensai di aver lasciato acceso lo stereo, ma era spento.
-il negativo della batteria è lento-
Di nuovo quella voce.
Vado a controllare la batteria, stringo un po’ i cavi.
Provo ad accendere il motore. Parte.
Incredulo continuo la mia scampagnata, superata la collina davanti a me, scorgo un paesello.
Mi dirigo in paese. Mi fermo in un bar per ricaricare il cellulare.
Ancora scosso per quanto accaduto racconto tutto al simpatico barista.
Il tizio del bar, con un simpatico accento toscano mi chiese:
-ma era più vicino il cavallo bianco o il cavallo nero?-
-il bianco- risposi.
-che culo- aggiunse.
–quello nero non capisce un cazzo di motori!!!!!-
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